Guardando i tigli
Gli alti tigli che a febbraio ancora
al cielo tendevano i lor nudi spogli
moncherini sofferenti rami che in coro
pietà al passeggero parevano implorare
da larghe primaveril foglie ampie
verdeggianti chiome lì si offrono
alla vista in questi primi giorni
maggiolini e orgoglio e vanto or son
spente le nudità delle odorose piante,
pur io al ciel tendevo in febbraio
le mie mani cariche d’anni e di dolori
ma in questo maggio non sono rinverdite
e non riverdiranno nel tempo prossime
a morire e nell’attesa non so quanti
i giorni i mesi gli anni ancor potranno
al ciel levarsi e le persone amate
ancora abbracciare e piano accarezzare!