Ha in bocca ciò che accade

In bocca a una fontana
antica di millenni
un rubinetto lucido di ghisa
che pesca da autoclave
potente, getta
su mani e tempie accoste a bere
e a tergere il sudore.
Ha in bocca ciò che accade
si specchia in strade sporche ‐ nella rete
di rabbia ‐
a prepotenza e vomito
a mani analfabete.
E’ il mondo surrogato
che pesca da radici in superficie
non lava e non disseta più
ma getta l’arroganza e piscia
nel sole che non scalda
senza bruciare,
nel mare opaco e sterile
non più “implacabile fratello”,
e contro il cielo
grigio
senza un arcobaleno
e senza vento
a tergere la fronte
lungo un sentiero che poi sale.