Hai visto svelata la tela (a Dorian Gray)
Hai visto svelata la tela
sotto l’artiglio, hai riso in gola
al doloroso bagliore della candela.
Il tuo volto è la ruga che coltivi in soffitta
oppressa da rigurgiti di luna
dai ragni più abietti, affamati
di sangue e polveri d’oro.
Ecco tuo padre sfaccettato
in lustri di seme da donare
e tu: equilibrio inventato a far beffa della natura
nutrito delle sue debolezze immaginarie
così liscio e provato
osso di polpa ricostruita, rorida e tenera
sanguigna e marcescente.
Predicato imperfettibile dell’essere
a un passo e inarrivabile
col cuore a due strati, rosso nel nero
schiacciato da una pietra siderale.
Pronto a risbocciare, mentre
in realtà stai morendo
definitivo.