ho chiuso il giorno nella nebbia
Ho chiuso il giorno nella nebbia
in un muro che separa i segni
come se i sogni affini trapassassero
lo spazio che rimane del presente
Raccontami cos’è la neve
ora che un’ orma lasci nel mio ghiaccio
Sciolto nel flut della speranza
Col tremito del vento di levante sulle labbra
Ripete l’ossessione dei silenzi quest’orizzonte
rivestito dal tuo azzurro pensare
e volo sopra i fuochi dei bisogni
dentro il mio tempo che non ti appartiene
Col tuo possesso ambiguo domini l’aria
con ali d’angelo o di demonio ossesso
Lucifero sta migrando con le rondini
nella stagione che m’insegue
e giochi coi rimandi e le partenze
rubando ancora il rosso del tramonto.