Ho pianto tanto
Passato,
tu che torni
rigido e dispotico
a impormi con fretta
d'ignorare i sentimenti,
buio e silente
con i tuoi modi secchi e rabbiosi,
a suonare continue sirene d'allarme
che evocano l'Inferno
insinuando in me,
fermo immobile
nelle mie sabbie mobili,
la sospetta certezza
d'essere la causa dei miei mali,
ti prego,
abbandona i miei oggi.
Resta relegato nei tuoi ieri,
nel tuo mondo nemico e ostile
e lascia che io m'inventi,
ancor coccolato e protetto
dalle mie passioni,
un qualsiasi presente per sopravvivere.
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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