Homeless

Nel labirinto urbano, tra luci e ombre,
Cammina il senza dimora, un'anima senza comba.
Vagando per strade, alberghi d'asfalto e polvere,
Il suo cuore raccoglie l'amaro della miseria.

Il come è un mistero, una storia sospesa,
Sono le strade scelte o la sorte distesa?
Forse la vita, con il suo crudele gioco,
Ha tracciato un destino in un vuoto poco sfogo.

Il quando è un continuum, un flusso senza fine,
Ogni giorno, ogni notte, l'incertezza lo avvolge, fine.
Il tempo è un vortice, non ha pausa o respiro,
Solo il freddo della strada, il silenzio del dispiacere.

Il dove è una mappa senza confini o limiti,
Sotto ponti, vicoli, nelle notti infinite.
Non è casa, né riparo, solo un'eterea dimora,
Tra le crepe della società, senza mura né ancora.

Scelta di vita? Forse per alcuni, ma non per tutti,
Alcuni cercano fuga, altri affrontano l'ingiusto tumulto.
Per alcuni è destino, per altri la disperata sorte,
Una lotta quotidiana, una prova di coraggio, non un consorte.

La morale risiede nel vedere oltre l'apparenza,
Nell'offrire un sorriso, una mano, una presenza.
Il giudizio è fragile, la compassione è un dono,
Perché nell'abbraccio dell'umanità risiede un nuovo suono.

In questa danza della vita, nelle storie sottotraccia,
C'è spazio per la solidarietà, una gentilezza che abbraccia.
Il senza dimora, un'anima senza casa, senza nome,
Trova nell'amore un rifugio, una luce nel buio, un nuovo intorno.