Poesia
- Horror House -
Anime dannate
dal volto scarno e ossuto
di case infestate
percorrono le tenebre
S'odono battenti, scricchiolii,
vetri infranti
lumi spenti
Un bagliore nella sala
pianti, mugolii e risate
il frinir di una cicala
Suona il pendolo ed il piano
sui suoi tasti impolverati
non c'è il tocco di una mano
Sopra un mobile antiquato
giace un gufo imbalsamato
libri, spade, arazzi e quadri che si staglian sullo sfondo
e se affini un po' l'udito
catenacci e graffi in sottofondo
E' una casa senza uscita,
senza entrata
e senza vita.