I carri delle stagioni
Si rincorrono nel cielo guidati a turno dal sole
e dalla luna delle stagioni i carri, sospinto
dallo zefiro gentil e i suoi fratelli si allontana
quello della primavera ornato da primule
viole di biancospino brocche verdi foglie
gemme di peschi meli in fiore e pigolii
nei nidi e quei canti di innamorati uccelli
merli fringuelli passerotti e lì intorno
fan festa le rondinelle in volo e già là
alla fine di giugno siamo in alto si affaccia
il carro dell’estate ancora quasi vuoto
poche ora le presenze sì qualche uccello
traditore poi qualche albero da frutta qui
saltato dal carro precedente che il viaggio
suo nel tempo vuole prolungare ecco l’ attesa
dell’afa del caldo il solleone le biondi messi
e delle figlie del limo i canti e di quelli
petulanti di cicale e i fastidiosi dei grilli
canterini le notturne falene zanzare ronzanti
mosche e calabroni e l’accendersi nel buio
tra le erbe delle lucciole quel loro luciore
e così pian piano il carro del’estate si riempie