I ciechi
Vagano errabondi, come fantasmi tra eclissi di sole, goffi, sgraziati, passi incerti su sentieri di notte. Smorfie d'ebete, tagliano l'aria con cave disgrazie, cadaveri lamentosi, celate negli occhi l enigma del vuoto! Silenti guardiani d'oscuri mondi, la vista beffarda non è degna d’abitarne le stanze! Solletica con i suoi merletti le vostre livide palpebre, ignobile pugnale d’efferata cecità! Volate ubriachi come notturne falene, tra gli onirici viaggi dei miei deliri autunnali, ampolle vuote, rancide essenze, le vostre lacrime sono gocce d'angoscia pensata! Discrete calamite di compassione, danzate in teatri d’oblio tra sguardi di pudore ipocrita, dardi lucenti tra dense carni di nebbia, vi muovete ipnotici, come fachiri tra serpenti di fumo! Zigomi scarni tra immobili pieghe di marmo, le vostre espressioni sono tele d’ acre tempera! Orfani di verdi distese, di laghi, di nude vestali, oh grigi giardini d assenza! L'oscurità persevera come immutata clessidra! Streghe deformi passeggiano sulle vostre ciglia, come piccoli corvi, beccar le vostre illusioni d aurora, sotto notturne cascate vermiglie, molli pupille su sfondi di nascite maledette. Vi trascinate come folli, inquieti becchini della ragione, sotterrate ad ogni istante agonie di quadri sfocati tra profumi di bianchi gigli e danze di verdi mosche. Sedete peccatori d’ invidia, all ombra d’una falce rossa. 1/11/05