I figli di Aleppo
Hanno smesso i sorrisi e anche il pianto
i bambini di Aleppo.
Lacrime e sorrisi, per sgorgare
vogliono case di libertà e pane profumato,
vogliono giochi di bambole e di speranze
corse nei prati non violati.
I figli della guerra
camminano sui fumi e sulle pietre aride
quando non vengono traslati oltre la paura.
Guardano frantumarsi la pace,
hanno imparato come muoiono i sogni
insieme ai cari.
Ai piccoli fratelli lasciati a terra
con gli arti mancanti e gli occhi
con l’ultima scintilla che arde vita.
Hanno perso di vista gli angeli custodi
hanno visto in cielo un fuoco che non scalda
e il gelo scendere, cupo e vasto.
In tanti hanno disegnato
resti sventrati, nel non colore.
Mandano segni,
stanno aspettando
sotto le porte della cattività.