I merli sono aspri oggi

deserto come un frutteto secco e saccheggiato
sparpagliato sul terreno
prima usato e poi abbandonato. messo al tappeto come un ex‐pugile che vende
quotidiani all'angolo della strada. sopraffatto dalle lacrime come
un'attempata ragazza del coro
che ha preso oggi il suo ultimo assegno. un fazzoletto è nell'ordine il tuo signore e il tuo
culto. i merli sono aspri oggi
come
unghie dei piedi incarnite
in una prigione
di notte‐‐‐
vino vino vino
i merli scorrazzano
e svolazzano
arpeggiando
melodie Spagnole e ossa. e ogni posto è
nessun posto‐‐‐
il sogno ha lo squallore
di frittelle e di gomme a terra: perché ci ostiniamo
con i nostri pensieri e
le tasche piene di
polvere
come un monello appena fuori dalla
scuola‐‐‐
dimme‐
lo,
tu che sei stato un eroe in qualche
rivoluzione
tu che insegni ai bambini
tu che bevi con calma
tu che hai case spaziose
e cammini per giardini
tu che hai ucciso un uomo e hai una
bella moglie
dimmi
perché mi sento bruciare come vecchio ciarpame
rinseccolito. Potremmo sicuramente avere un'interessante
corrispondenza.
Terrebbe occupato il postino.
e le farfalle e formiche e ponti e
cimiteri
i costruttori di missili e cani e meccanici di officina
andranno avanti ancora
un po'
finché non saremo fuori corso
e/o
senza idee. non vergognarti di
niente, immagino che Dio intendesse tutto ciò
come
serrature alle
porte.