Io sono ciò che sono,
vivo dietro un'ombra
per più non intristirti,
mia tenera fanciulla.
Ma tu forse ora m'ascolti,
puoi leggere ciò che scrivo,
mentre ti siede accanto
il mio pensiero, ogni attimo.
Perché allora?
Lo sai, io non chiedo
che un'ultima tua parola,
a tergere una mano inaridita.
Lacrime sui miei passi, stasera.
6 giugno 2006
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