I tormenti dell'acqua

Discende ora il tempo
scende sino al pelo dell'acqua
di questo lago
dove dalla superficie
il passato affiora
con tutto se stesso...
la cima del campanile,
il tetto di una casa qua e là
il crollo di un’epoca
che ora scolora la vita.

Precipita il tempo dei ricordi
i miei ricordi di un bimbo dallo sguardo sperso
in un abbraccio che era calore...
di quei tristi giorni di novembre niente ora è rimasto
se non un buco nel mio cuore
che tutt'ora faccio fatica a riempire.

Cala il tempo
in questa pozza di luna
dove la nostalgia della mia casa
si fa pesante
guardando oltre il ritrovato campanile
là dopo due viuzze, girando a destra
la si poteva vedere
nell'angolo della strada.

Chissà cosa ne sarà rimasto...
tanta è la voglia di sapere
nonostante nella mia anima
non ci sia più posto per il dolore.

Scende il tempo sulle sponde
di questo falso lago
il lago del mio rimpianto
dove tutto passa, anche il tempo...

Ora che sono vecchio
non ho più lacrime da donarti
le ho spese tutte
quand'ero lontano da te
credendo di scordare i verdi prati
che con impudenza hai allagato
scandendo quel fioco tempo
del mio passato.

Scema il tempo
e con esso arriva il buio
adesso posso infine
chiudere gli occhi
sulla sagoma dell'affiorato campanile.

Io era là che vivevo
oltre le viuzze del mercato
all'angolo di un cuore
ora per sempre addormentato.

© Chiti Saverio, luglio 2017