I Treni della Deportazione
Sui binari dell'orrore, stipati come bestie,
viaggiavano vite spezzate, speranze infrante.
Vagoni piombati, senza luce né aria,
solo il gemito straziante di una umanità ferita.
Destinazione incerta, un futuro rubato,
verso l'ignoto, verso l'abisso del fato.
Famiglie divise, amori strappati,
sogni calpestati, cuori devastati.
Treni della deportazione, macchia indelebile,
verità da gridare, memoria da custodire.
Vittime innocenti, ebrei, rom, omosessuali,
dissidenti, minoranze, anime senza eguali.
Olocausto, sterminio, parole che bruciano,
ferite che sanguinano, cicatrici che non sanano.
Ricordare è dovere, non per vendetta o rancore,
ma per amore dell'umanità, per un futuro migliore.
Speranza di mai più, grido che sale al cielo,
contro l'odio e l'intolleranza, contro ogni velo.
Costruire ponti di dialogo e comprensione,
per un mondo di pace e di inclusione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita,
alla dignità, alla libertà, alla sua identità.
Mai più discriminazione, mai più violenza,
solo amore, rispetto e fratellanza.
I treni della deportazione ci ammoniscono,
a non dimenticare mai l'orrore che è stato.
Per costruire un futuro di luce e di speranza,
dove l'umanità intera viva in armonia e fratellanza.