Ibridi informi

Son ibridi ombrosi 
a vagare scomposti
confondendo la mente
E vaga il pensiero 
inseguendo quell’ombre:
non riconosce le forme 
strepita e dispera,
l’ansia lo afferra
cerca la foce…
Non è il momento 
si blocca la mano
il sangue frigge le dita
E gli ibridi informi
continuan a vagare
Un silenzio e un respiro:
ho cancellato memoria,
nel Nuovo mondato
ho intravisto l’arcano
‐ la mente non vuol ansia nel ventre
ch’ella è stretta catena, avvilente ‐ 
per creare può e deve, soltanto 
sciolta spaziare.