Idiosincrasie
Oh l'invidia,
taipan che serpeggia
tra le pieghe
dell'animo umano,
è come un'acida cacofonia
che si insinua nelle orecchie del bilioso celato
dal falso buonismo
avvolgendolo gradualmente
in un gorgo di amarezza
e desideri ostili
verso le sue idiosincrasie!
Miasma del suo essere
che come un fiume in piena
superba surclassa
la sua serenità interiore!
È come un feroce leone
che divora le gioie
e progressi altrui,
lasciando solo
un amaro retrogusto
di insoddisfazioni e rancori
rendendolo arso
di stille di sintonie d'affetto
a renderlo sensibile umano,
e come una procella
che scuote
le fondamenta dell'anima
lasciando solo
frammenti di affanni
in malcontenti.
È come un oscuro abisso
che inghiotte
la luce della gratitudine
nelle sue viscere
rendendo l'invidioso prigioniero
di una tetra gelosia,
che lo mangia dall'interno
consapevole di essere
l'unica consumata vittima.
©Laura Lapietra