II

Alla fine di te restano
parole vuote
e polvere nel vento
cenacoli d’insulti invisibili
e concorsi di silenzio
desideri soffocati
e sogni di cenere
lacrime come risveglio
e nessun modo per ridere.
Alla fine di te restano
incanti di mondi svaniti
stagioni che non ricompaiono
canzoni che non sono canzoni
ma solamente uno scenario
un processo di addii infiniti
e una pallida mia debolezza
una cosa scritta un po’ male
e il corpo nudo della nostra scelta.
Alla fine di te restano
il mio e il tuo malumore
il nostro morto cuore
chiuso miserabile a chiave
nelle nostre morte parole.
Che rompe l’attesa
il sibilo del pianto
che snerva l’amore
il fruscìo della morte
che siamo appena
poco meno di niente
ma è molto più
di quel che meritiamo.

Alla fine di te resta
ancora
interminabile
e inevitabile
la fine di me. (Silenzio, 2009)