Il campanaro
Mentre alta la campana desta la voce chiara
All'aria pura e limpida e fonda del mattino
E passa sul fanciullo che lancia una preghiera
Per essa camminando tra la lavanda e il timo,
Il campanaro avverte un uccello passare
Sul volto e biascicando latino e con la mano
Tirando tristemente la corda secolare,
Non ode che discendere un tintinnio lontano.
Io son quell'uomo. Ahimè! dalla vogliosa notte
Tiro invano la fune a suonar l'Ideale:
Freddi peccati intorno svolano, eterne ali,
E le voci mi giungono solo vuote e interrotte!
Ma un giorno infine, stanco d'aver sempre suonato,
O Satana, alla fune mi troverai impiccato.