La discesa dalle scale del pianto
lenta verso il gorgo delle memorie,
in parallelo col sorgere dell’astro
nel cielo notturno. E’ il canto
di Babele in lontananza nelle storie
di domani, è il confine del chiostro
dell’anima, l’inchiostro rosso
sul foglio bianco, la tela dipinta
di fresco e l’innesco delle voce,
di ritorno dal viaggio all’infrarosso
intorno al nucleo. Nell’ultima spinta
di verità, il girotondo della luce
verso l’alba: i colori dell’arcobaleno
dopo la pioggia, un lampo di sereno.
8 dicembre 2024
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Al continente di ruggini e coralli
di Francesco Burgio
La traccia è nelle mani, linee spezzate
e ricurve prima delle falangi, la fuga
della luce(…)