Il Ciligio di Buddha
Sin dagli albori del mio cambiamento
quasi volendo suggellar l’evento
in terra ricca a dimorar ti posi
ed altezzoso là cresci e riposi.
Scelsi quel posto donde il mar t’è a fronte
che levante mirar puoi e pur ponente
e dove in mare il ciel si perde tondo
quasi a volere ch’abbracciassi il mondo.
Non hai di che lagnarti per la casa
chè te lo sol di mane a sera veglia
poi, di notte, pur se di nubi ascosa
qualche suo raggio luna a te convoglia.
Seme innestato t’ho del Risvegliato *
e dei canestri tutto t’ho imbrigliato
ché sono di esso re, l’illuminato
e te puranco in esso ho rispecchiato.
Nol sai che il gruppo s’è cresciuto alquanto
che ne contiamo più, ormai, di cento?
Siam tutti rigogliosi e ben pasciuti
chè di sapere Buddha ci ha imbevuti.
Sol di una cosa siam desiderosi:
gustare appieno i frutti tuoi succosi,
non essere di essi ancora geloso,
donali solo a me che son goloso.
*Buddha