Il collezionista di rifiuti
Il cielo è scomposto, ad un’ora in cui le voci non fanno ancora rumore, il morale è alle stelle che son sparite, la luna è in vacanza da due vite. Manifesto a pubblicizzare un saggio di danza, scalzo mi destreggio per le strade specchiandomi tra la solita mattanza, di rifiuti. Il treno è già passato e nessuno se ne è accorto, non potrei mai darti torto, in fondo non è che un altro giorno andato storto. Ci siamo abituati a comprendere senza ascoltare, tu lo facevi bene, io te ne volevo da morire, ed ora non hai nulla di cui rimproverarti, sbagliano sempre e solo gli altri. L’eccesso di egoismo è una pratica simile al buddismo, perdona il parossismo, una sorta intercalare di bullismo. Proverbio del giorno, oroscopo della settimana, solitudine somministrata attraverso endecasillabi faleci, prospettive di individualità a spiccare sul senso comune di una ragione, che mai ebbi se non per i trascorsi greci. La legge è uguale solamente per tutti coloro che la rispettano, non può esistere altro Dio al di fuori di chi un Dio non ce l’ha. La mia faccia non è da Coop, le mie mani non sono luoghi comuni per raccolte punti di momenti inopportuni, il mio feretro è scomposto, quanto questo cielo scalzo, sorridente all'attesa di un treno, già passato, che mi ha dimenticato.