Il colore del nulla
Domenica è di precetto
al centro commerciale.
E’ peccato non andarci.
Non è più tempo di vetrine,
di luci e di colori per le strade,
non c’è gente nei negozi,
in attesa, chiacchierando,
cuore di una Milano che
amava i propri figli.
Non ci sono negozi,
solo fantasmi.
Saracinesche abbassate, la sera.
Ci vorrebbe
un colpo di fortuna
per lasciare tutto questo
e la fortuna è
ad ogni angolo di strada,
sui rulli delle slot machines.
Prendo a calci una lattina, noi,
che ci improvvisiamo
commessi senza sconto, in fila,
alle casse fai da te,
in fila sempre,
dalla culla al cimitero.
Sputi e bottiglie
di birra vuote.
Cambia solo il colore dei vomiti,
sui marciapiedi di questa città.
Il resto è grigio.