Inondato da quel nero tenue
dove diradan le tue ciglia
e divengon sempre più fini.
Pare impossibile
‐Anita‐
quanto grande è nei tuoi occhi l’immenso.
Quel segno scuro che dilegua,
quella linea sulla palpebra tua
che finisce quasi a sparire
‐ dolcissima.
Forse
la disegni così.
Forse sei bella tu
e nient’altro;
ma allora lascia che io ti guardi ancora,
lasciami respirare da qui,
vivere nello sguardo tuo
per capire quell’ombra.
Sei uno smeriglio di dolcezza;
e non so adesso
se fosse matita
o soltanto le tue ciglia a sfumare
al disotto dell’occhio.
19 marzo 2007
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