Fosse di luce, io sarei nascosto, tacito
e fuggirei l’invasione del raggio
solo per ritrovarmi timido e vero
nell’angolo buio e spigoloso del consueto.
Sapesse ascoltarmi, io smarrirei gli argomenti
e custodirei le intuizioni tra cenni scontati
nel bianco candore di un sorriso,
o in una smorfia, per chi sappia leggerla.
Mi arrenderei anche a parole invernali
lasciando che illusione conservi delusione
tu non gettarti, anima, in foreste di sensi indiscreti
ma lasciati amare da chi non sa spiegarsi.
Raffaele di Ianni
27 febbraio 2012
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Novelli spazi
di Raffaele di Ianni
Cosi t’accoglie la nuova strada
sognata quando tenue era la luce
reca seco timori inesplorati (…)