Poesia
Il corpo è uno e le città distanti
Altrove è
dove mi sveglio con la voce giusta
la luna soffia sui crateri
quello che manca qui, in terra conosciuta.
E passano i giorni respirando
i turni si ripetono
rimbalzano tra altre musiche [delle conchiglie
di stasi e diacronia].
Il corpo è uno e le città distanti come il cuore
per essere sfarfallio ventilo con le mani
un promemoria d’epoche, ognuna spinge
nel non finito con orme di rinascita.