Il cotto il vivo

Dopo dieci anni tirarli su. A Musocco
c’è bisogno di posto e il posto si fa
mettendo un morto sopra l’altro, sigillati
in un pezzo di muro. Muovere un campo dopo
l’altro. Questo mese
il campo 49, dov’era sepolto mio padre. Non vorrai
lasciarlo davvero in questa buco
da incubo: corpo coi mattoni: finirà
che non avrai mai voglia di venire
a trovarlo. Ma lascia stare, non andrei
neanche nel cimitero di campagna
che aveva visto da vivo e credo
che gli sarebbe piaciuto. E poi adesso
chi può più dirlo. Adesso che non vuole più niente,
forse son proprio queste cose
che vuole di meno: la fragranza
dell’erba, la povertà della croce,
il nome schiarito dalla pioggia. Forse ama
di più un pezzo di muro, sente
gli spigoli giusti, le opere della malta, mischiarsi
sabbia e calce, connettersi il cotto
e il vivo, gli spigoli, le ossa dei vicini …