Sento i miei passi in casa
come un suono che si perde
dove
il sole si ripara.
L’anima buia indovina
sequenze di pagine.
D’isola in isola
vivo cornici
di mogano liscio
tocco l’impronta
sul vetro, stringo
la luce che mi placa
di foglie dentro il nero.
Sotto la rosa di velluto
si schiude un fiore
eterno che vi dono.
19 marzo 2018
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Non è grave se ci si entra l’anima
che il superfluo s’ignori.