Si insinua improvviso,
come viscida serpe.
Sordo
il suo sibilo,
lento striscia
albergando mentali loculi.
Con forza combatto
contro il perfido
che tra le spire
attanaglia il cuore,
per ricacciarlo
nel grembo
della notte che lo generò.
Corro nella tormenta
delle mie incertezze
attraversando
gli impervi sentieri
del dolore,
perdendo per strada
congetture e convinzioni.
Stremata
arrivo
fino ai confini della ragione
dove
mi aspettano
stillate verità
per lavarla
di ogni sua ossessione.
19 maggio 2013
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