Il filo
E’ un filo lungo
l’erotismo,
appeso a un gancio
un filo immenso
di seta e spago ruvido
nell’alternanza ambigua di uno sguardo
Ha nodi sparsi
nel suo svolgere le trame
alcuni stretti
più delle manette
altri scorsoi
da scivolarsi addosso
nel tiepido fluire dell’angoscia
Si arrampica strisciando nelle ore
di giorno e buio
senza differenza
totale assenza
di qualunque pausa
nel labirinto di qualunque umano
un filo assorto
ad ascoltare i suoni
avvolto
a scivolare lungo i fianchi
in gesti innocui
intrisi di malizia
e di messaggi
dentro a una bottiglia
di desiderio che ti allaccia i sensi
non ha nessuna pausa
di silenzio
nessun silenzio
da lasciar andare
è un pentagramma vuoto
da riempire
con il pennino intriso
nell’inchiostro
di quei dettagli
impossibili da dire