Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato; ritira
le unghie nelle zampe, lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere la tua testa e il
tuo dorso elastico e la mia mano s'inebria del piacere di
palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in spirito la mia donna. Il suo sguardo, profondo e
freddo come il tuo, amabile bestia, taglia e fende simile a
un dardo, e dai piedi alla testa
un'aria sottile, un temibile profumo ondeggiano intorno
al suo corpo bruno.
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Per non essere gli straziati martiri del Tempo, ubriacatevi senza posa! Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare.