Il germoglio.
Cosa sarà, tra un altro passo,
cosa sarà, di noi, passato l'angolo,
cosa sarà, di noi, dopo l'ennesimo schiaffo,
cosa sarà, di noi, alla fine di un sogno?
Forse rimarrà ciò che il passato ha costruito,
ciò che il presente sta forgiando,
e che con cinico umorismo
ci porta al domani con strumenti fallati,
i cui pezzi di ricambio son forniti dalla vita,
quella dietro l'angolo, che andiamo rincorrendo,
passo dopo passo, col fiatone di chi sta sempre dietro,
perchè davanti ha il domani,
instancabile maratoneta che mai ci porge
l'acqua con cui rinfrescarsi il viso,
viso arso dalla fatica,
che giorno dopo giorno vien solcato
da profonde rughe,
quasi a farci credere
che correre non serva.
Ma un'arma abbiamo noi,
affilata e senza pari,
è la memoria di ieri,
che prima era domani,
coltiviamo ogni giorno
il terreno dell'oggi,
così che i germi del futuro
possan crescere rigogliosi,
e nella corsa ci sia facile
guardare indietro,
e osservar chi corre
mentre raccoglie i nostri frutti.
Si vive per l'altro,
non scordarlo mai,
così che ognuno
possa seminar
per chi vien dopo di lui.