Il Gigante

 
Dall'alto domina il maestoso e solitario pino
Radicato al turgido petto del prato in fiore
A godersi il fresco venticello
E il mattiniero sole.
Il generoso piange i maturi frutti
Che, rotolando, scivolano rumorosi
Verso il bosco ad infastidire
Il sazio ed assonnato bove
Che borbottante sollecita
La ricerca di una nuova  calma dimora
Da divorare sdraiato sulla rigogliosa erba.
Il sole in cima al giorno
Ha percorso metà dell'usuale cammino
A fatica riesce a trafiggere
Con le dorate e pungenti lance
Le fitte e multiforme chiome
Dell'immensa marea di foglie.
Nell'aria serpeggia una calura
Che invita al ristoro sotto gli alberi
Che si fanno ombra per dispetto.
L'erba gioisce e regala al viandante
Il sospirato e fresco giaciglio.
Coppie di uccelli si rincorrono
E giocano ai giochi dell'amore
Altri diffondono nel silenzio
Una dolce musica da riposo.
In uno stagno prigioniere rane
Gracidano il loro pianto di libertà
Mentre un panciuto e verdognolo rospo
In agguato cattura la sua preda
E soddisfa l'atavica fame.
Cicale che cantano
Insetti variopinti volano
Da fiore in fiore e su di me.
Un bruco millepiedi si trascina sul ramo
Scivola sul mio nudo corpo
Sollecita il petto, si posa sul mio cuore
E muta il suo aspetto con ali colorate.
Lambisce i pensieri del cuore
Carpisce i suoi sentimenti
Li depone sulle ali e vola verso Dio.
Il caldo incalza
Il tempo passa e segna la sua fugace esistenza
Ma gli rimane il tempo di morire
E di precipitare con il fardello
Del mio cuore.