Il mio canto di grazia
Libere notti fragili
nascoste nel buio
fra il ritmo scandito del mio cuore
mentre il tempo cammina
per un viaggio a senso unico
verso giorni di gioia,
con un sole senza crucci
allestito nell’alba candida
trascinandosi via
crepuscoli e tramonti
dolori e angosce
paure e lamentele
logorii e tristezze
pianti e lacrime
che questo bimbo nero
ha sempre covato nel suo cielo.
E quando piove la vita
sopra il tetto di zinco
nel suo sogno appare
l’incubo.
Meno male
che il futuro ora è passato.
Il canto delle gocce
sopra la mia mente
rimerà.
E mentre accordo
questa nuova vita,
tu che ora mio sei
Amico,
veri sorrisi mi fai,
con mille occhi accesi
per guidarmi
in un destino sicuro
come facevano
le mille stelle celesti
che in quelle notti strangolate
mi hanno tenuto vivo.
Per questo oggi
a conoscere te
che di me ancora saprai.
Intanto insieme,
ti prego
anima innocente,
abbassa la voce
per udire il canto del mio cuore
che gli uccelli migratori
mi hanno insegnato
nel coro
della terra lontana.