Il mio posto
Sento sotto di me la furia di una vita che fugge.
Immerso in me stesso, con la disperazione dentro
sulla riva di questo mare rincorro con quattro gambe
un sogno troppo lontano.
Chiudo gli occhi rivolgendo il mio viso verso l’infinito.
Un’aria satura di parole mai dette
mi travolge
sensazioni mai espresse mi fanno compagnia.
Fuggo.
Solitudine è con me:
non sono solo.
Sento sulle guance la disperazione.
Non la fermerò.
Corro
Continuo a correre.
Sulla riva di questo mare correrò
finché le mie gambe potranno trafiggere l’aria
e i miei pensieri il mondo.
Fuggirò sperando che l’aria che m’investe
scacci da me ciò che sono.
Sempre più veloce fuggirò,
sperando di spiccare il volo
per andare ad adagiarmi su una nuvola.
Tra le onde di questo mare navigherei,
ma ora so: il mio posto è la riva.
Tra le nuvole di questo cielo vivrei,
ma ora so: il mio posto è la riva.
Tra i venti dell’aria riderei,
ma nessuno disse mai che navigare,
vivere e ridere fossero il mio destino.
Il mio posto è la riva.