Il Mito dei Regnanti

Nel crepuscolo dei giorni, tra ombre e luci,
dove il silenzio sussurra segreti antichi,
sgorga la poesia di regnanti invisibili,
danzatori nell'etere, architetti dell'impossibile.

Chi sono costoro, padroni dell'ombra?
Sono sognatori o dèspoti senza cuore?
In un mondo di enigmi, la verità si cela,
la sapienza sospesa, come tela d'aracne.

Vogliono forse il trono del potere,
o il calore umano nel cuore dell'inverno?
Sono filosofi erranti o mercanti di illusioni,
artisti del destino o burattinai senza scena?

Dove si nascondono, nell'oscurità del tempo,
tra le pieghe del vento o negli occhi del sogno?
Forse danzano tra stelle, invisibili sovrani,
sotto il manto della notte, custodi del destino.

Quando muovono i fili, nell'orchestra dell'esistenza,
con gesti silenziosi, o grida di ribellione?
Forse nell'alba dei giorni o nel crepuscolo dei secoli,
segnano i confini tra il reale e l'illusione.

Come agiscono, questi arbitri dell'ignoto,
con piume di corvi o rose d'innocenza?
Sono forieri di pace o guerrieri implacabili,
saggi consiglieri o illusionisti senza esperienza?

Che cosa consigliano, tra mille contraddizioni,
nei labirinti dell'anima o sulle strade del destino?
Forse ad abbracciare l'abisso o a sfiorare le stelle,
a discernere tra l'ombra e il divino.

Sono messaggeri del bene o avvoltoi della menzogna,
portatori di luce o ladri di speranza?
Nell'interrogare il cielo, nelle domande senza fine,
scandagliamo l'abisso, senza temere la risposta.

Positivi o negativi, in questo caleidoscopio d'essere,
nella danza delle contraddizioni, nell'eterno divenire.
Siamo noi stessi regnanti, creatori di significato,
nel teatro dell'assurdo, dove ogni risposta è un nuovo interrogato.