Nel mio pensare spicciolo immerso in quell'oscuritá che nel mio Essere odora di allegria mi alterno a me stesso vivendo tristezze di crepuscoli immaginati e felicitá per albe ritrovate Mi struggo costretto in questo dualismo d'impaccio soffrendo le pareti soffocanti di interiori notti che calano improvvise e senza stelle e m'avvertono ogni voltadi lievi brezze di prigionia mosaici di drammiche vorrebbero rinchiudere il mio viverein tessere d'inerziain versi d'accidia che mai scriverò
13 dicembre 2018
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