Il nocchiero ingannatore
Volgeva la nave nostra all’isola dei sogni
dove s’ammantano dicono i poeti
del vero mutansi dalla mente visione
dolce aspettativa in concretezza vera
così io pur nella fantasia mia credevo
amica cara per questo nostro sogno
con te regina di un sempiterno amore
non mutevole e giammai mendace.
Or non so perché o per quale sortilegio
non solo la nave la rotta abbandonato
abbia ma in zattera pur malferma
all’onde si sia di colpo trasformata
perdendosi con il sogno trasportato
in acque ignote di un misterioso mare.
Di chi la colpa naufrago anch’io
perduta la speranza del tuo amore
tra flutti dell’io tempestosi mi domando
ma il dubbio sorge che dal porto già
partita fosse con un nocchier al timon
falso e ostile all’amor nostro e mio
mago d’inganni di filtri ingannatori.