Il nome della felicità

O Cefalù

nel tuo lucido splendor
che il calor di questa estate esalta

e lascia il segno
tra le ombre lunghe dei ricordi

avvicinati ai nostri giacigli
che il nobile lavoro rallegra

e allontana i fantasmi agitati
dai funerei venti che soffiano sull'odio

E nel tuo capo di pietra scolpito

che il tempo affanna ansima e scalpita

fai conoscere il tutto di noi
a noi stessi

Cosi percossa l'anima sopporta acuti affanni

e le sue lacrime non scorrono invano

E le notti

quando alle ore arse del di già scorso
la luna il fresco estivo infonde

mormora d'azzurro il mare
scintillando tra le grevi onde

Cesare Moceo © ®
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