Il nostro cuore sa di felicità
il momento preciso della felicità io lo conosco!
è in quel raggio di Sole che attraversa la piazza piena di bambini che giocano a pallone
una porta la scalinata del municipio e l'altra porta la scalinata quella della chiesa
è all'incrocio della piazzetta dove le nostre madri, dopo averci lasciato a scuola con un bacio,
si salutano con la borsa della spesa in mano davanti alla bottega del paese
mentre dall'altra parte della strada qualcuno con il vestito della festa aspetta la corriera per andare in città
forse per una visita dal dottore forse al mercato chissà
è in quella risata dei nostri padri davanti al bar della piazza dopo una giornata di duro lavoro
con la tuta blu ancora addosso
la cappellina in testa e il fango delle vigne sugli stivali
è nella corsa trafelata giù per le colline quella volta che ci hanno visto sull'albero a mangiare le albicocche mature
quelle più dolci quelle più buone
è nella nostra traversata della valle tra Castagnole e Refrancore quell'anno che d'inverno la neve ci aveva accompagnato per settimane e settimane
e noi camminavamo felici sul ghiaccio del ruscello fino in fondo alla collina,
eravamo stanchi morti quel giorno,
avevamo fame e freddo e forse un po' paura,
ma eravamo felici insieme
amici noi bambini e bambine, eravamo i Re e le Regine nel regno immaginario delle nostre colline
sì,
il momento preciso della felicità io lo conosco,
l'ho vissuto l'ho assaggiato e poi ne ho mangiato un bel pezzo
insieme ai miei amici
e adesso?
adesso presso queste periferie del mondo è il tempo dei fantasmi,
la piazza è vuota, davanti al bar sono in pochi ormai a ridere al dolce vento dell'estate ,
la bottega del paese è chiusa
e la corriera che va in città forse non passa più.....
eppure quell'albero di albicocche è ancora là
eppure il ruscello in fondo alla valle è ancora là
forse ci incontreremo un giorno tutti quanti i vivi e i morti e faremo una festa insieme, canteremo e balleremo con la musica della banda del paese
e mangeremo le albicocche più buone
quelle più buone quelle più mature
e poi scivoleremo felici sul ghiaccio del ruscello fino in fondo la collina
ancora e ancora
ancora
perchè noi la felicità la conosciamo
la felicità è viva in tutti noi,
i vivi e i morti, i sani ed i malati
i corpi ed i cuori pulsanti ed i fantasmi
la felicità è viva
la felicità è viva in noi per sempre
il nostro cuore cammina avanti a noi
il nostro cuore sa di felicità
e così sia
così
sia
Marco Bo
http://cantidallaperiferiadelmondo.blogspot.it/2015/04/il‐nostro‐cuore‐sa‐la‐felicita.html
dedicato alla terra a cui appartengo a Cesare Pavese, al mio paese agli amici ai miei cari a tutti i grandi e i bambini che, nonostante il freddo di questo stanco ed insipido mondo artificiale, continuano a conservare la rivoluzione nel cuore!