Poesia
Il nostro (ed il loro) Natale
Tacciono da giorni
bimbi che non piangono.
Vedranno
ormai più
quel tesoro
a Mabika
difeso
dal gatto.
La nenia della grotta
vagheggia nell’aria,
mentre
braccia
stanche
scavano
fanghi
e cercano
mani
d’innocenti.
E non placa paure
la filastrocca
del tesoro di Gansowan,
mentre
lo strazio
e ‘l dolore
squarciano
madri
che non riescono
a piangere.
Sazi d’attesa ci coglie
l’Avvento
a scartare l’uvette
e i passiti da’ dolci
che ‘l Natale c’impone.
Disgustati e blasfemi
guardiamo nel vuoto
pur di non stender la mano
ai Lazzari fratelli,
cui neghiamo
briciole di vita
mentre ci guardano
da presso.