Il picciotto e il commissario
Il picciotto baldanzoso e fiero
col capo celato da un casco nero
in una muta di grigio colorata
tra vie e viuzze della borgata
sulla sua robusta motocicletta
sfreccia come una saetta.
Uomo di pancia e di coltello
quest’omino sin da pupo
privato del suo cervello
conosce solo ciò che è cupo.
Nel suo misero animo sadico,
vile e meschino, il picciotto
violenza e odio conserva
paura e codardia scatena
sparare sulla folla lo esalta
il fulvo fluido fluire
dell’apostata la sua vista anela.
Il prodigo commissario
di castigo cultore,
alla ricerca del picciotto efferato
tra vie e viuzze della borgata va,
agghindato di fiero coraggio,
chiede del boia feroce
causa di profondo terrore,
ma la folla smarrita
non ha visto né sentito e non parla
lui caparbio, impavido, persevera,
incalza, cerca e ricerca
alla fine il carnefice stana
che dietro le grate posa.