Il ribelle

Sbaglio dopo aver scelto con l’anima fino in fondo.   Accetto le sconfitte fino all’ultima senza un lamento dopo aver lottato.   Sbaglio: è colpa mia, mia soltanto.   Dico quello che penso. Sempre. Soprattutto alle persone che amo. Le ferisco a volte.   Voglio sembrare quello che sono: sincera.   Chi vuole il ribelle? Chi lo nota non lo può più ignorare impresa di construzione sentimenti involontari.   Deglutisco caramelle amare che mi danno lo zucchero per continuare a camminare ma mi intorpidiscono la gola per ricordarmi che ho accettato un compromesso. Non nero, non bianco, grigio: il colore degli spettri.   Fluttuano tutti nella stessa direzione coperti dagli stessi stracci legati dalle stesse catene chiusi nelle gabbie che si sono fabbricati. Guardano fuori e piano piano dall’alto sibilano: “Guarda il ribelle!”   Chi ama il ribelle? Domanda sbagliata. Chi conosce veramente il ribelle?   Non provo invidia di nessuno. Guardo avanti e cammino.