Poesia
Il ritratto della povertà
Ricordo il mio tugurio
e la finestra sbreccata
senza vetri e senza imposte
da cui contemplavo la mia miseria
mentre stretto ai miei pensieri
mi scaldavo al calore dell'anima
avvinghiato con forza alle speranze
Scalzo e con le toppe nei calzoni
ho vissuto vendendo al mondo
il ritratto della mia povertà
col pensiero che potessi essere Io
l'ultimo modello dei pittori di quel tempo
ma m'accorgo che questo presente
è già ritornato a quel passato
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Cesare Moceo destrierodoc @
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