Il ritratto della povertà

Ricordo il mio tugurio
e la finestra sbreccata

senza vetri e senza imposte

da cui contemplavo la mia miseria

mentre stretto ai miei pensieri
mi scaldavo al calore dell'anima

avvinghiato con forza alle speranze

Scalzo e con le toppe nei calzoni

ho vissuto vendendo al mondo
il ritratto della mia povertà

col pensiero che potessi essere Io
l'ultimo modello dei pittori di quel tempo

ma m'accorgo che questo presente
è già ritornato a quel passato
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Cesare Moceo destrierodoc @
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