Sono tornato
nel cuore della notte
attraversando parole in declino.
Zuppo di solitudine,
fuori da una disperata evidenza
ho strisciato.
Non si rassegna il destino,
spietati abissi germogliano
sulle creste dell’inquietudine.
Eppure cresce la quiete
il rumore bianco delle onde.
Si avventa sull’oscura nube,
varca l’amaro sentire
con pietosa eco di mare.
Sfuma il canto di morte
oltre gli argini di questo giaciglio
si perde.
5 aprile 2016
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Ognuno di noi sia una piccola luce in questi giorni di tenebre. Sia la forza di qualcun altro, la parola di chi tace ed il coraggio di chi trema. Ognuno di noi sia voce materna, sia sorriso di un padre in questi giorni oscuri; sia una lanterna che prepara il ritorno del sole.