Il Saluto Di Marìe A Ernèst
Ernèst, ovunque tu sia, ora, in questo momento o domani, nei giorni a venire, che possano le mie parole giungere alla tua chitarra come vento primaverile; dove fiori sbocciano tra le corde del ricordo in cui tu, con la musica nel cuore, hai colto un pugno di niente.
Non si è che miseri parentesi lasciate al caso o al destino e se un giorno, lontano o vicino, dovessero per chissà quale motivo incrociarsi i nostri sguardi, sarà senz'altro più leggero questo perdersi infinito.
Possa la tua musica deliziare il cuore di qualche altra bella fanciulla che con l'affetto alla vita abbracci la tua perchè di certo, non è nessuna intenzione mia e preferisco volar nel cosmo dei pianeti più tosto che unir la mia prosa alla tua.
Amico Ernèst, ti ho lasciato nel brutto di un ricordo sul ciglio di una strada senza poter donare un meraviglioso saluto; ma se tu ceco resti alle mie parole e così sazio di te stesso perdendo la consapevolezza che, in fondo, non mi hai mai ascoltata, allora che triste saluto sia lasciandosi in chissà quali tue convinzioni, varcando la porta senza mai voler più varcarla ancora.
Oggi il cielo è triste e forse anch'io con lui; con il rammarico nel cuore di essermi donata in modo sicuramente amaro ma, pur sempre, con il cuore.
Arrivederci, Marie.