Il silenzio del mattino l'indomani del dì di festa

(Mareluna 26.04.25)

Vado in quest'alba
in cui il fulgore dei raggi
del sole appena sorto,
ferisce i miei occhi
ancora assonnati
costringendomi a socchiuderli.
Avanzo piano verso il nuovo giorno,
verso la meschinità delle illusioni,
che impregna le ore e la mente
di penombre e risentimenti.
Dolci sono i miei passi
e quieti i rami
a mostrar la serenità degli alberi,
mentre pian piano
si risveglian gli uomini
e i loro affanni.
.
Per Voi Cesare Moceo
da Cefalù al mondo
quasi 72n poet‐ambassador t.d.r.