Il Silenzio dell'Inappetenza
Nel teatro silente dello sciopero,
la gestione del digiuno, un'arte di resistenza,
come il cuore che batte al ritmo del vuoto,
dove l'anima si fa udire in un muto sdegno.
Nel come e nel quando, la protesta s'innesca,
un gesto di silenzio contro ingiustizie mute,
nel perché dell'astinenza, il grido è celato,
tra le pieghe del rifiuto, la voce è amplificata.
La conoscenza, l'arma degli assetati,
un faro nella notte dell'indifferenza,
esperienza dipinta sul corpo in lotta,
racconti di fame, lezioni di una protesta.
Comprendere il contesto, una mappa di battaglia,
nelle terre inaridite dell'ingiustizia,
comprensione emotiva, un ponte di solidarietà,
nel deserto dell'indifferenza, un'oasi di umanità.
Compassione ed empatia, come acqua nel deserto,
quando lo stomaco grida e il corpo si piega,
umiltà nell'affrontare la sofferenza altrui,
rispetto per la forza di chi lotta senza rumori.
Riflessione e contemplazione, il silenzio come grido,
sulla scena del rifiuto, una pausa necessaria,
pazienza e tolleranza, virtù nel resistere,
nella protesta del corpo, una voce da ascoltare.
Autenticità, come l'ombra della fame,
sulla pietra dell'esistenza, una firma di coraggio,
vedere oltre il velo dell'indifferenza,
udire il fragore del silenzioso sciopero.
Odorare il profumo dell'aria rarefatta,
gustare l'essenza amara della protesta,
tastare il terreno asciutto della ribellione,
lo sciopero della fame, un grido nell'assenza.
Prospettive culturali e filosofiche, come radici nel suolo,
nell'opera del digiuno, ogni cultura un nodo,
una tavolozza di credenze e diritti che si intrecciano,
la protesta della fame, una canzone di diritti che si abbracciano.
Morale:
Nel silenzio dell'inappetenza, una ribellione sottovoce,
la gestione dello sciopero, un atto di forza e di voce.
Prospettive e colori, unite nella battaglia comune,
la vita, la protesta, l'umanità, un canto senza rancore.