Il sogno americano
C’era una volta una fiaba ambientata nella terra della polvere
solo un altro bacio tra due poveri ragazzetti bianchi
in una contea come tante nel profondo Sud
correva l’anno 1961
lunghi capelli castani e occhi da pazza, tu
una sorta di stropicciato principe azzurro all‐american reject, lui
Ti cantava una serenata coi blue jeans addosso
Moon River, riaffiora nella tua memoria
ma forse era un’altra canzone
Eri una Cenerentola vestita da party‐girl
che voleva sembrare una principessa
ma c’era il diavolo seduto in un angolo a sfregarsi le mani
in attesa della resa dei conti
l’ho visto in agguato alle tue spalle
stava dando un coltello al tuo principe azzurro
Quando tutto sembrava andare per il meglio arrivò il cambiamento,
sapevi sarebbe arrivato, prima o poi
e i decenni sparirono come navi affondate nell’oceano
Hai continuato a pregare Dio, affinchè ti desse coraggio
ma non hai mai smesso di tremare nascosta sotto le coperte
La tua mente si è avvelenata
grazie a castelli costruiti per aria che hanno i cancelli bloccati
il ponte levatoio si sta chiudendo davanti a te
non ti permette di entrare
e tu non diventerai mai una principessa
Eri una Cenerentola party‐girl
con il diavolo che già pregustava la resa dei conti
seduto in un angolo a leggere un libro di fiabe
arrivato al lieto fine decise di voltare pagina
A quel punto sono scappato
sì, io, il tuo principe azzurro
mi sono trovato con le mani sporche di sangue e sono fuggito
via, veloce, verso il confine
verso il luogo dove i sogni vanno a nascondersi
verso il luogo dove il vento ha smesso di soffiare
verso il luogo dove anche i sogni delle brave ragazze muoiono e il cielo è sempre immobile
Lì non sento più gli uccelli cantare
Lì non vedo più l’erba crescere, e i fiori spuntare
Lì non sento più nemmeno le campane suonare
Lì i sogni delle brave ragazze continuano a morire
E allora, mia Cenerentola, non andare a dormire
i sogni sono un conforto così amaro
Non hai sentito che il Regno si sta sfaldando?
Il Regno di cui saresti voluta diventare principessa
Il Regno in cui tutti ti avrebbero ammirata
Quel Regno, il nostro, ormai non esiste più
Quando la mattina guardi il sole spuntare, riesci ancora a vedere la magia
o l’hai lasciata per sempre in quel dannato 1961?
Là in quel luogo dove tutti i sogni si nascondono,
riesci ancora a vederla,
la magia dentro agli occhi invecchiati di quel giovane principe azzurro americano?
(poesia liberamente ispirata al testo e al video della canzone A Dustland Fairytale dei Killers)