Tra i due leoni
incamminarsi al passo
rapido del commiato,
cielo che sbianchi la sera
aiutami,
chiave del sonno, apri.
Il fendente della lingua
è impigliato nell'epigrafe
e qui l'acqua trabocca,
per questa bocca il tempo passa e muta,
per questo chiaro segno gli occhi
sono chiusi dalla calce bianca.
Io sono una scalatrice di silenzi
e spesso piango,
sono come un poeta pazzo e nudo,
come una torre vuota o una vetrata,
ridatemi alle acque
che sotto i passi il filo si restringe.
11 maggio 2013
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