Il traguardo immaginario
C’è sempre un grande giorno che ti aspetta tranquillo e malinconico come un messicano pigro accovacciato sotto al suo sombrero.
Il tempo incede lento, ti spinge avanti con aria divertita e ghigno beffardo mentre sistemi le tue cose pronto a passare il guado.
La misurata ansia su cui scivolano le tue certezze ti accompagna severa e distaccata sull’eco dei passi che risuonano nei corridoi della tua mente.
I dubbi dell’ultimo istante che ti separa dall’altra parte agitano le tue paure che vorrebbero tenerti di qua e ti volti indietro smarrito come un bimbo abbandonato.
Poi, il balzo nelle tue incerte aspettative inseguendo un sogno che corre più veloce di te sperando di afferrarlo prima del prossimo traguardo immaginario.